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Cosa vuol dire essere madre di un terrorista?
“La religione contiene tutto. Io non ho mai trovato il Corano come un testo violento. E’ lo sguardo di chi cerca, di chi legge, nel caso del Corano, che è violento o spirituale o misericordioso. La religione si deve occupare di tutto. La violenza non è nella religione. La violenza è nell’uomo. E’ un dato antropologico. Quindi la religione deve occuparsi anche di questo. Contiene la violenza nel doppio senso, nel doppio significato. La contiene nel senso che ce l’ha dentro, ma la contiene anche nel senso che le fa argine”.
Cosa vuol dire essere madre di un terrorista, La storia di Valeria Collina, Melissa Aglietti, VDnews, 04/01/2023
#riflessione #religione #umanità
EP.09 Yohamin e la sua parte
“Libertà è partecipazione”, cantava un uomo. “Comunità è inclusione” pratica una donna. L’ultimo episodio di questa terza edizione incorona Yohamin, fondatrice dell’Associazione La mia parte, a Milano. La sua voce ci guiderà nell’ascolto di altre, quelle taciute o pensate per cantare solo ninne nanne. In questo nono episodio di Incoroniamoci ci accorgeremo che le voci delle donne sono capaci di invocare e pretendere anche altro oltre ai doveri: diritti, spazio e libertà.
Si ringrazia per il tempo e l’esperienza condivisa: Yohamin Teshome
Brano: Ana Tijoux, Antipatriarca, 2014