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Os.03 “Afghan hopes”

“C’era una volta” è una formula che mal si adatta a questo incipit perché “c’è ancora” speranza nel paese della segregazione di genere. Questa attesa fiduciosa nei riguardi di un evento favorevole è il nome di una giovane artista afghana, Hella, che proprio ne porta il significato . Tra le sue opere un quadro invoca questo sentimento: il paesaggio appare sovrastato dalle montagne non ancora innevate e il verde di una natura rigogliosa predomina su tutta la tela. Sulla sponda di un fiume siede un uomo, è in compagnia di una donna in procinto di raccoglierne l’acqua. Questo dipinto è intitolato “Afgan hopes”. 

Sono speranze che rischiano però di collassare. Dall’agosto del 2021 il giogo talebano continua a perseguire l’apartheid di genere, minacciando perniciosamente le battaglie delle donne afghane. In una raccolta di storie, saggi e dipinti, Afghan women at the forefront of climate change, alcune di loro – Mozhgan, Yalda, Hadia, Hella – hanno testimoniato come l’aumento di calamità naturali abbia reso ulteriormente insostenibile  la loro condizione.

Ne abbiamo parlato su DOTZ.media
♦♦ In copertina il quadro Afghan hopes dell’artista Hella Hedai