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A di articolo | Diritto alla casa

Bagnato dalle acque del torrente Sangone, Benaisco è uscito dall’anonimato per un fatto a dir poco molesto e insopportabile per chi – come l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone – è del partito meloni-non-commestibili. All’accaduto sono dedicati pochi articoli seo-orientend, però – ecco – vale la pena d’esser noto e notato.

Una donna algerina ha chiesto assistenza legale all’Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) dopo che, sempre in quel di Beinasco, le era stato dapprima assegnato un alloggio di edilizia popolare, per poi essere successivamente revocato. La ragione di tale privazione – oltre tutto di un bisogno primario – è da ricercare nella modifica alla normativa regionale sulla casa, entrata in vigore l’anno scorso, che esclude infatti dalle graduatorie gli stranieri che non hanno un’occupazione. Così, poco prima della consegna delle chiavi, l’assegnazione le viene de facto annullata.

Su ricorso dell’Asgi, però, il Tribunale di Torino ha giudicato quella stessa norma discriminatoria, ordinando alla Regione di restituire l’alloggio all’assegnataria. Non solo. Il giudice – secondo quanto riporta l’Asgi – «ha altresì sollevato questione di costituzionalità chiedendo alla Corte Costituzionale di cancellare la norma, anche per contrasto con il principio di uguaglianza ex art. 3 Cost. essendo del tutto irragionevole che proprio la condizione di disoccupazione, che esprime una condizione di bisogno più elevato, diventi, per i soli stranieri, ragione di esclusione».

A questa donna la stampa ha affibbiato lo pseudonimo arabeggiante di Laila Haddad, in non pochi però accosteranno il suo nome a un detto piemontese che suona così «A forsa ‘d nuiusé cáich cos a s’ gava sempre» (a forza d’importunare qualcosa si ottiene).

Osservatorio O.F.W | R di rassegna

Non lo sapevo, ma il termine “marittimo” oltre a essere un aggettivo può assumere la funzione di sostantivo. In quest’ultimo caso, “marittimo” indica genericamente chi lavora nell’ambito della marina mercantile o presso strutture e/o infrastrutture nautiche o portuali. Esso dunque si discosta dal termine “marinaio” proprio per l’ampiezza del suo significato: non solo si riferisce al personale di bordo, ma comprende tutti quei lavoratori e tutte quelle lavoratrici che operano presso i porti sulla terraferma o nei servizi tecnici nautici.

@Rappler ha diffuso la battaglia di un marittimo filippino che – conscio della discriminazione salariale tra lavoratori europei ed extra-europei – ha convinto l’Istituto olandese per i diritti umani a emettere un parere secondo cui tutte le nazionalità a bordo delle navi olandesi devono ricevere parità di retribuzione ed equo trattamento.

Nella lettera interroga così l’Istituto: “per quale motivo percepisco meno della metà dei miei colleghi olandesi? È per la mia provenienza? È a causa del colore della mia pelle?”. Non conosciamo il suo nome, ma – di certo – ne possiede tanti: stando agli ultimi dati (2023) del Consiglio marittimo baltico e internazionale (BIMCO) le Filippine sono il più grande paese fornitore di marittimi al mondo.

© rappler.com

B di Blog

A

Ang Dating Pilipinas. Motto: “Dedicated to the history of the Philippines”. Un blog sostenuto da attente e argute riflessioni sulla società filippina. Voto accessibilità: molto alto. L’autrice scrive in lingua inglese.

B

Benzina Zero. Motto “In città l’auto funziona male. Andare in bici, a piedi e con i mezzi è più efficiente e spesso anche più divertente”. Un blog che nasce nel 2013 per promuovere la bicicletta e una mobilità più sostenibile rispetto al modello autocentrico.